Translagorai Classic

16/07/2022 Roberto Endrizzi

Roberto Endrizzi - 18:32

Si parte…
E si parte presto:
Sabato pomeriggio ore 13.30 esco di casa, destinazione rifugio Erterle (sotto la Panarotta).
Punto di ritrovo e punto di arrivo per questa Translagorai Classic FKT Run 2022! (Ovviamente ogni giorno è buono per provare questo FKT, ma questo giorno…é un giorno in Famiglia)
Nell’ampio e selvaggio parcheggio ci sono già dei volti conosciuti, ma soprattutto sono quei volti che rappresentano lo sbatti per tutto ciò ke sta per accadere.
Mentre salgo le infinite curve mi accorgo di alcune macchine al seguito, che poi si riveleranno nel mio passaggio a Passo Rolle, ma non sarà solo un passaggio, sarà molto di più.
I primi sorrisi, i primi scambi…ecco i primi ricordi di un anno fa…
…EMOZIONI cominciano a scorrere piene di energia dentro di me, forse pure una lacrima, ma per il momento tutto è leggero e frizzante.
Delle persone speciali mi caricano sul loro furgone, siamo in cinque, dei quali quattro viaggeranno sopra questo Lagorai … Marika la nostra super autista parte alla volta del Manghen e poi su fino a Rolle.
Manca poco alle 19 e Filo ci racconta qualcosa di ciò che ci sarà ad attenderci (no non ci parla dell’inferno dove finiremo) ma di quanto è stato fatto, di cose Belle.
La partenza per me è sempre un momento particolare, da un’intensa agitazione passo ad una quiete quasi surreale…é come se i primi passi scaricassero a terra tutto quanto.
Frizzante verso i laghi di colbricon collaudo un po’ tutto me stesso, convinto di essere un po’ in dietro spingo e vedo già chi sale dopo il lago. È ancora giorno, sono bello fresco e salgo di buona lena, i tre che vedo hanno proprio un buon ritmo penso (scoprirò poi…)
Arrivato a forcella clobricon sono spariti, a no li vedo, ma azz sono lontanissimi… e attorno non si vede nessun altro.
Vabbè decido comunque di andare, visto che mi sento di stare veramente bene.
Qui siamo in un altro mondo, un paesaggio fatto di sassi senza fine, il mio respiro, i miei pensieri…tutto scorre.
La notte si avvicina, vicino a me non c’è nessuno, ma sono così preso bene che penso che è troppo bello essere qui…poi d’un tratto tutto cambia.
Sembra che qualcuno tutto d’un tratto abbia spento la luce, immerso nelle nuvole cominciano a scaricare fulmini e i tuoni mi alzano la pelle di due dita.
C’è stato un momento che ho pensato che se fossi stato colpito sarei morto…ma felice…felicità durata poco…comincia a grandinare ????. Saranno stati 5 minuti, ma come al solito le “belle” situazioni sembrano non finire mai. Il lagorai é conosciuto anche per i mille buchi nella roccia, dove mi trovavo il nulla.
Riparto fradicio e con mani e testa indolenziti dalle palline di ghiaccio, solo, penso che arrivato al Paolo e Nicola (bivacco) mi fermerò, sperando che qualcuno abbia acceso il fuoco, aspetterò giorno e scenderò da qualche parte facendomi poi recuperare.
Il bivacco è lontano e tra nebbioni e vento il tempo comincia a migliorare.
Arrivo al bivacco e mi accorgo che non molto lontano dietro di me stanno arrivando delle lucette. Mi fermo, rabbocco di acqua, due chiacchiere con chi è li di supporto, e le lucette sono lì con me. (Il pensiero di fermarmi era già sparito da un po’)
Ripartono e io mi accodo, la notte ora mai è profonda e un po’ di compagnia mi riporta nella serenità del qui ed ora…azz ma questi pestano di brutto.
Mi accorgo velocemente di essere con chi mena pure la notte (o forse sono io che devo menare per starci dentro), ma cosa più assurda scopro che davanti di me c’erano solo tre persone (e io che pensavo di poter raggiungere un gruppo di chissà quanti, nei miei pensieri, erano lì davanti)
Vabbè dietro non si vede nessuno, o quasi, una lucetta c’è ma è lontanissima… io sto bene e ci sto dietro, nel mezzo e (in alcuni momenti) pure davanti…si va, e si corre in piena notte in Lagorai …
Arrivamo al Cauriol che siamo ancora insieme, pausa con super ristoro, super persone… SPETTACOLO.
Si riparte, e qui parte LA salita, e questi partono, che cazzo dico, volano (scusate ma le coltellate non erano all’alba???!)
Ci sono come una molla, a volte li avvicino altre li perdo, ma a vista riesco sempre a tenerli (ottimo supporto), per di più mi accorgo di quanto sia bello stare soli in quel posto (sono sotto la Letigosa).
Una luna a tre quarti illumina i profili delle cime, le forcelle che terminano con un altra salita non finiscono mai, ma il mio cuore fa scintille di Vita e sembra che la fatica non faccia parte delle mie priorità.
I pensieri scorrono e le gambe volano, li ho ripresi e ora sono in mezzo a loro a menare su questi sassi.
La luce di un nuovo giorno ci accompagna verso forcella Lagorai…e due signori fanno il tifo a forcella dell’Or (chissà chi erano) ma Grandi…
A forcella Moena mi fermo e li lascio andare, voglio godermi un attimo l’alba che sta arrivando e mangiarmi un pezzo di panino con una coca cola mini, la schiena si lamenta, le gambe e i piedi pure, comincio a pensare che Manghen potrebbe diventare il mio traguardo.
Li raggiungo un altra volta (si erano fermati pure loro), e un altro tira e molla fino a Manghen.
Qui trovo Marika e una coppia di suoi amici col furgone, mi fanno i complimenti e mi dicono che sono andato forte e che siamo tra i primi che arrivano (7.45)…io parlo loro della mia schiena, del fatto che sono cotto, ma sembra che non mi sentano (meglio così) e mi spronano ad andare (hai tantissimo tempo, hai una bella faccia, ti vedo fresco come ieri sera) cambio calzini e via.
Recupero per l’ennesima volta il gruppo, al Mangheneti URMA aveva allestito un ristoro Top dove si erano fermati, mentre io poco sotto cercavo dentro (scava scava) qualcosa per continue.
Per l’ennesima volta parte il tira e molla (cazzo mi piace sta cosa).
Il sole comincia a fare il suo dovere, ma con estrema dolcezza, e accarezzato da qualche nuvola accompagna i lunghi traversi e sali scendi che conducono al SetteSelle…sembra vicino, ma non lo é ???? …
Sembra che i piedi li abbiamo messi un po’ tutti peggio…il bagnato della notte a faticato ad asciugare e ora le buffe si fanno sentire…a qualcuno si aprono… (penso che sono molto fortunato) Dei passanti ci supportano con coltellino, cerotti e l’auto medicazione sembra ok.
Arriviamo quasi tutti assieme al SetteSelle dove troviamo sorrisi…speck e formaggio…
In 5 dentro al rifugio, mi scusi, siccome noi non sentiamo più niente! … puzziamo tanto?!?
Ma no dai ke l’è lo stess...
(Compassione a mille)
Si riparte, o meglio qualcuno è già in fuga, io parto…e qualcuno partirà a breve…
Manca poco, almeno in numeri (forse 12k e 600d+) il sole si fa sentire, ma il rumore dell’elicottero è vicino (c’era un incendio il giorno prima in Panarotta, ma l’elicottero oggi era per il prete portato sul Fravort a far “festa” (non commento))
Traverso lungo che porta all’Erdemolo (poca acqua e tanta gente) mi fermano un po’ di persone chiedendomi cosa stessi facendo (probabilmente quelli davanti non erano riusciti a fermarli) é stato un piacere fermarmi e raccontare cosa stava accadendo, ho visto espressioni e sentito parole che mi hanno dato quell’energia per salire l’ultima salita al passo del lago (l’ultima???…non sarà così)
Sono su e sono ormai solo dall’ultimo rifugio, corro (più o meno) fino alla Portela dove poi si scende verso l’arrivo, ci sono è fatta. Adrenalina che chissà da dove sgorga, mi butto giù per i prati sorridendo al pensiero di tutta la salita fatta. Penso di esserci eppure mi sembra di scendere troppo, guardo la traccia più volte, ma sembra tutto ok…
É tutto ok…ma fidarsi che la cospirazione (URMA) ti renda le cose facili è solo un allucinazione da FKT… si SALE e si sale seriamente. Pendenza valida per il vertical … e strada, che sterra e sentiera e…(ma quanto cazzo lunga é) ricontrollo la traccia (anche dal telefono) azz… é tutto ok.
Finalmente finisce, scollino e scendo…corro (con un minimo di dubbio?!? ci sarà altra salita?)
Vedo il rifugio Erterle, só che il parcheggio é un pezzo più avanti anche se ancora non lo vedo…e qui la MAGIA … sento le urla, sento un campanaccio che suona, sento applausi ma ancora non li vedo. Passo il rifugio ed eccoli, scatenati come all’arrivo delle grandi occasioni mi fanno alzare i battiti per un ultima volta (ormai il cardiogramma erano ore che manteneva una linea bassa e stabile) … le gambe che tornano leggere, la freschezza che si fa sentire (odore a parte) e la gioia di un abbraccio, di un cinque… di quei sorrisi che ti ritornano in mente visti di notte ed ora ancora lì con te a festeggiare…

Per me è qualcosa di veramente importante essere qui.
Esserci e riuscire un’altra volta ad attraversare tutto questo è qualcosa di molto profondo dentro me…
Questa volta mi sono preso una grande soddisfazione per il tempo che ho fatto (ancora non ci credo di essere stato così veloce), ma mi porta via qualcosa di Me che va oltre la “prestazione”… con me c’è una parte che solo io, i sassi le stelle e la luna conosciamo (si dai anche la grandine ne sa un po’, o per lo meno le ha sentite )
C’era anche chi non c’era…ma ci sarà per sempre…

Grazie a Tutti…un ringraziamento ad ogni singola persona che ha partecipato e che ha reso possibile tutto questo…
Grazie a Filippo Roberto Daniele e anche chi non conosco per lo sbatti, per farci divertire, è stato fantastico TUTTO.
Grazie a Alessandro Marika Claudia Michele per il viaggio insieme verso Rolle…e le risate sul furgone

Se potessi misurare la mia felicità in sassi, Lagorai rappresenterebbe la quantità esatta

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