TRANSLAGORAI CLASSIC / ©
2024
Trento Running Club
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Tommaso Mosna - 21:53
Translagorai Classic ftk: Rolle/panarotta (anzi erterle,).
Si parte malissimo, dopo mesi di preparazione scientifica e metodologica (andare a correre a caso quando si ha voglia, cercando di macinare più km, dislivello e soprattutto ore sulle gambe possibili), la legnata: i fidi compagni di mille avventure e della trans 2021max vaccari e Alessandro Fontanari non saranno ai nastri di partenza! Al concerto degli Offspring però era spuntato a sorpresa un super carico Marcello Mattevi I giorni prima ci si sente e si decide di partire insieme, senza mai neanche aver mai fatto il giro al SAS insieme... La sera prima brucia la panarotta... Non si parte, forse si parte, si parte ma si arriva all'erterle! Al via, gentilmente accompagnati da Chiara Ciatti si incontrano un sacco di facce già viste l'anno prima. L'atmosfera è elettrica, grazie ai ragazzi di Unghie Rotte Mani Aperte e dell'organizzazione Translagorai Classic . Via alle danze! Il gruppo parte forte ma al Paolo e Nicola parte un diluvio torrenziale, 10 minuti, seguito,da 5 minuti di vero inferno: una tempesta di grandine mai vista. Si riparte, insieme a Nicola Furlan, e fortunatamente la notte è calda. Arrivo al rifugio cauriol dell'ottimo tommaso alle 2 meno 10 ma Marcello non ce la fa, bisogna spronarlo affinché ritrovi l'entusiasmo. Si riparte alle 2.40, il Ritmo è buono, il morale alto. Si risucchiano e si aggregano Letizia Ambrosini , Jacopo Troiano , i toscani, ecc... In gruppo, nonostante qlc protesta riguardante i tempi di percorrenza troppo ottimistici proposti dal sottoscritto, si arriva al manghen alle 10.15. qui però si consuma il misfatto, un fraintendimento dopo 30 minuti di attesa mi porta a credere che il gruppone si voglia ritirare... Riparto col giovane e volenteroso Jacopo, che è partito senza acqua (ne ha raccolta un po' nelle pozze del temporale), giacca impermeabile, traccia o minima conoscenza del lagorai ( la follia di un 24 che si butta in queste imprese, io alla sua età preferivo gozzovigliare il sabato sera....). Pausa coi ragazzi straordinari di @unghie_rotte_mani_aperte al manghenetti e poi sparati fino al 7 selle. Le tante ore coi piedi bagnati hanno lasciato il segno, tranne @emanueledelmarco, che si era nastrato i piedi
Col nastro americano (sembrava una coglionata, invece... Perdonami maestro)! Io e jacopino immergiamo i piedi nell'acqua della fontana, degli attempati camminatori si avvicinano, sembrano infastiditi dalla scena, invece si rivelano premurosi e di buon cuore riempendoci di compeed e bende. una signora non propriamente in forma chiede dove andiamo, provocando una discussione surreale. Al Lago di Erdemolo. Quanto tempo? 1 ora. Allora vado pure io. Signora noi ci mettiamo un'ora, non lei. Risate e lazzi tra gli astanti. Si riparte, i piedi fanno male... Si aggregano in 2. La traversata fino al lago di erdemolo sembra eterna, la salita al passo del lago ripidissima. Si va cmq veloci. Arrivati alla Portela si scende velocissimi. La traccia sembra, al solito, inconcludente (saranno in molti a perdersi). Decido di abbandonarla in favore di quella proposta da koomot. Alle 16.50 campanacci e urla ci spronano alla corsa, nonostante le quasi 22 ore. Jacopino, bocia maledetto ( cit gibo Simoni a cunego), vola e mi precede all'arrivo con grande ingratitudine. All'arrivo troviamo Filippo Caon e la sua gang, il leader dei negazionisti Alberto Franzoi deluso per non aver rispettato la sua fottuta tabella da ingegnere ma sempre sorridente e pieno di cazzate, tutti i finisher veloci e i peacer e i mitici Andrea Pensa e Chiara che sono venuti a recuperarci (dovevano portarci dei viveri, ma sono rimasti confusi dalla traccia).
Dopo un'oretta arrivano la caricona letizia (quanto mi ha odiato quando prima del manghen garantivo tempi di percorrenza difficilmente rispettabili al fine di velocizzare il gruppo) insieme ai "Toscani" (un umbro e un Abbruzzese in realtà).
A pochi minuti di distanza la più lieta delle sorprese: arriva il mitico cello con Nicola!
Si beve e si mangia qualcosa in compagnia, si festeggia e si ottiene il meritato premio per cotanto sforzo: un adesivo e un abbraccio ( il biscotto).
7 vesciche, sonno, dolorini vari, 77.5 km e 4800+ (il mancato arrivo in panarotta ha tolto qualcosina): un'esperienza impagabile. Solo chi ha pratica di queste follie può capire il perché: drogati di adrenalina, morti di fatica, in fuga dalla realtà.. ma l'essenziale è invisibile agli occhi.